Riparte la nostra rubrica “Backstage” dedicata al mondo delle serie propedeutiche, a quei campionati che compongono il dietro le quinte delle Formula 1 e che hanno l’importante ruolo di scovare e preparare i campioni del domani.
Attraverso l’esperienza e le parole del manager Giovanni Minardi andiamo ad analizzare il primo week end dei campionati targati Renault, Alps e WSR 3.5, che sui tracciati di Vallelunga e Monza hanno alzato il sipario
“La Formula Renault Alps ha rispettato i pronostici con un dominio netto dei tre alfieri Prema, Bonifacio-Ghiotto-Fuoco. Per il campionato prevedo una lotta interna. Chi saprà gestire al meglio il risultato commettendo meno errori, potrà conquistare il titolo. Con così tanti piloti in griglia recuperare sarà molto difficile. Il sedicenne Fuoco è stato sicuramente la rivelazione del primo appuntamento con un debutto che non ha pari, grazie ad un secondo e primo posto nelle due gare. Antonio ha messo a frutto l’ottimo lavoro della passata stagione, dove aveva partecipato occasionalmente alle prove libere della F. Abarth su una Tatuus della Federazione. Bravo anche Luca Ghiotto, quinto e secondo.” analizza Minardi “ Mi sarei aspettato qualcosa in più da De Vries, pilota in orbita McLaren, che invece in questo primo atto ha preso paga dai ragazzi provenienti dalla F. Abarth e Kart.
Il Team Prema è dunque il grande favorito, sia per il suo palmares sia per la formazione di piloti “Tra gli antagonisti bisognerà fare attenzione, oltre a De Vries (Koiranen), anche al suo compagno di squadra Silva, Sasahara di Euronova, Ramsay che arriva da due stagione in F. Abarth, oltre all’altro italiano Kevin Gilardoni. Inizio positivo anche per BVM, nonostante i pochi chilometri pre-campionato”
Trentotto monoposto hanno colorato la griglia di partenza di Hockenheim per la “prima” della serie europea della F.R2.0 che ha visto tre vincitori diversi “Tre gare e tre vincitori diversi, sono una prima indicazione di quanto potrà essere competitiva la Formula Renault Nec. I principali attori potranno essere proprio Esteban Ocon, Oliver Rowland e Andrea Pizzitolla ovvero gli alfieri dei tre team migliori (Art Gran Prix, Manor MP e Fortec). Purtroppo anche in questo campionato possiamo solamente annotare la mancanza dei nostri piloti. L’unico portacolori è Ignazio D’Agosto che non ha avuto grande fortuna in questo primo appuntamento, ma ci auguriamo che possa tenere alto il tricolore in questa difficile stagione. Sul fronte dei team da segnalare il debutto anche compagine Novarese JDMotorsport che la scorsa stagione si è imposta con Riccardo Agostini nella Formula 3 Italia. Come primo appuntamento non ha assolutamente sfigurato e gli auguro di tenere in alto il nome dell’Italia togliendosi numerose soddisfazioni in mezzo a tanti stranieri”
Sul fronte World Series by Renault 3.5, Vandoorne e Da Costa si sono divisi il gradino più alto del podio nelle due gare “Sono state rispettate le aspettative. Da Costa è sicuramente l’uomo da battere, specialmente vedendo quello che aveva fatto vedere l’anno scorto entrando a metà campionato. Vandoorne è la conferma che chi si impone nell’Eurocap 2.0 poi ben figura anche al volante della Dallara WSR 3.5. Al momento non vedo altri piloti al loro livello, salvo i vari Sorensen, Pic e Magnussen che potranno essere l’ago della bilancia”
Anche quest’anno è confermato un triste primato per il “made in Italy”. Man mano che ci avviciniamo al vertice del Motor Sport, diventa sempre più difficile incontrare piloti nostrani “I nostri ragazzi stanno riscontrando una grandissima difficoltà nel reperire sponsor. Se guardiamo in GP2 e WSR 3.5 vediamo molti piloti appoggiati direttamente dai loro genitori o da multinazionali come la Red Bull. Fuori dall’Europa ce ancora chi vuole investire, cosa che non succede purtroppo da noi. Solo in Auto GP, campionato a minor budgets rispetto a WSR o Gp2, troviamo ancora dei piloti italiani. Molti, demoralizzati dalla difficile situazione, si fermano ai kart puntando al professionismo. Lo stesso Fuoco, se non entrava nella FDA, avrebbe continuato con i kart, e sarebbe stato un vero peccato in quanto farà parlare molto di se” conclude il manager faentino