MAYA WEUG PREMIATA AGLI AUTOSPORT AWARDS

La pilota della Ferrari Driver Academy ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della testata britannica mercoledì sera a Londra per aver conquistato il terzo posto nel campionato F1 Academy 2024. Insieme a lei, Abbi Pulling e Doriane Pin hanno ricevuto rispettivamente il primo e il secondo premio.

Maya ha vissuto un inizio di stagione impegnativo, con solo due podi conquistati in sei gare. Ma la sua abilità nella messa a punto è stata decisiva per cambiare passo, e dal round di Zandvoort è salita regolarmente sul podio. La vittoria nell’ultima gara ad Abu Dhabi è il punto di partenza perfetto per puntare al campionato nella prossima stagione.

Il giusto riconoscimento per il suo duro lavoro è arrivato mercoledì sera, quando ha ricevuto il trofeo per il terzo posto nella serata degli Autosport Awards, davanti allo sguardo dei più grandi nomi del mondo del motorsport.

Giovanni Minardi: «Sono contento che la stagione di Maya inizi con il premio per il terzo posto per la stagione 2024 della F1 Academy. Sono orgoglioso di poter lavorare con lei e sono certo che in questa stagione si potrà lottare per la vittoria del campionato. Maya è una pilota che vedo meglio in cima al podio, perché è molto veloce e competitiva. Faremo di tutto per vincere insieme a lei quest’anno».

Maya Weug: «È stata una serata magnifica agli Autosport Awards, dove ho festeggiato il terzo posto nel campionato 2024 di F1 Academy. È incredibile essere circondati da così tante persone motivanti. Grazie, F1 Academy per questa serata fantastica!».

Autore: Jacopo Rava

MINARDI MANAGEMENT E L’OBIETTIVO DI PLASMARE I CAMPIONI DEL FUTURO

Il motorsport rappresenta un contesto altamente competitivo, non solo per i piloti in pista ma anche per i professionisti impegnati nella selezione e nello sviluppo dei futuri talenti. Tra le realtà più rilevanti in questo settore spicca la Minardi Management, fondata e diretta da Giovanni Minardi, che da oltre vent’anni si dedica alla crescita e alla promozione di giovani piloti, guidandoli nel loro percorso verso le categorie di vertice del motorsport.

L’eredità Minardi nel mondo delle corse è universalmente riconosciuta, e Giovanni ha saputo trasformare questa esperienza in un metodo di lavoro mirato all’identificazione e alla valorizzazione del talento, alla trasmissione dei valori fondamentali dello sport e allo sviluppo di competenze trasversali sempre più richieste nel motorsport contemporaneo. Disciplina, impegno e adattabilità costituiscono i principi cardine della formazione dei piloti seguiti dalla sua agenzia.

In un’epoca caratterizzata da una crescente globalizzazione e da un alto livello di competitività, Minardi Management non si limita all’identificazione di giovani promesse ma implementa un percorso formativo completo, curando sia gli aspetti tecnici e sportivi, sia quelli legati alla gestione dell’immagine e alla comunicazione. Per il 2025, il nostro network ha avviato una collaborazione con Minardi Management, unendo le forze per garantire una maggiore visibilità ai talenti emergenti e raccontare il loro percorso verso il professionismo attraverso un’analisi dettagliata delle loro sfide e dei traguardi raggiunti.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Giovanni Minardi, che ci ha offerto un’analisi approfondita del suo approccio alla gestione dei talenti nel motorsport e del lavoro quotidiano svolto con i suoi piloti.

Il nome Minardi rappresenta un pezzo di storia del motorsport italiano. Come si riflette questa eredità nella gestione della tua agenzia e nel rapporto con i giovani talenti?
“La storia non l’ho fatta io, ne ho solo preso parte ed ho cercato di imparare più che potevo da questa grande esperienza che è stata la Formula 1. Ho visto crescere campioni del calibro di Fernando Alonso e questo mi aiuta a capire più velocemente il carattere e le doti velocistiche di ogni ragazzo che seguiamo. Il nostro obiettivo è minimizzare gli errori e valorizzare al massimo il talento di ciascuno.”

Quali sono i valori chiave che cerchi di trasmettere ai piloti sotto la tua gestione? È più importante il talento naturale o la capacità di adattarsi alle sfide?
“I valori fondamentali sono educazione e spirito di sacrificio. Per arrivare in alto servono entrambi. Il talento è importante ma senza capacità di adattamento non basta. Il vero campione è colui che sa trovare il giusto equilibrio tra queste due qualità.”

In un mondo del motorsport sempre più globalizzato, come bilanci la valorizzazione dei giovani italiani con l’apertura ai talenti internazionali?
“In Italia abbiamo ancora ottimi piloti ma il problema è che questo sport è diventato troppo costoso. All’estero ci sono paesi emergenti con grandi disponibilità economiche, e questo rende più difficile per i nostri giovani competere ad armi pari. Ma come talento, non abbiamo nulla da invidiare a nessuno.”

Qual è il primo aspetto che noti in un giovane pilota? Cosa ti fa pensare “questo ragazzo ha quello che serve”?
“Non è facile rispondere a questa domanda. Sono sensazioni difficili da descrivere e credo che ognuno di noi ne abbia di differenti. Quello che noto nei piloti è la facilità che hanno nel fare le cose giuste in base all’esperienza che hanno. Guardo quanto tempo impiegano per trovare il ritmo corretto, la precisione nella guida e la capacità di adattarsi velocemente alle condizioni di gara.”

Quanto contano oggi soft skills come la comunicazione e il carisma nello sviluppo di un giovane pilota?
“Al giorno d’oggi conta tantissimo saper comunicare. Oggi sia le case automobilistiche che gli sponsor guardano al personaggio; quindi, oltre a saper comunicare deve avere anche del carisma per attrarre a sé i fans. Oggi, anche se un po’ mi dispiace, le piattaforme social son un punto fondamentale per la carriera di un pilota.”

Come lavorate per formare non solo piloti veloci ma anche professionisti completi capaci di affrontare le pressioni mediatiche e commerciali?
“Lavoriamo a stretto contatto con loro per far capire quanto sia importante saper comunicare e utilizzare le piattaforme social. Li abituiamo a interviste dopo le gare, partecipano a trasmissioni televisive e vengono seguiti da videomaker per aiutarli a sentirsi a proprio agio davanti alle telecamere. In questo modo, quando arrivano su palcoscenici importanti, sono già pronti per affrontare questo tipo di situazioni.”

Con l’ascesa del simracing, il virtuale può essere un trampolino di lancio per il motorsport reale?
“Il simracing è diventato incredibilmente realistico e può essere un ottimo allenamento. Alcuni piloti hanno già fatto il salto dal virtuale alla realtà con successo. Il problema è che oggi servono investimenti e budget elevati per proseguire la carriera nelle gare reali. L’unica possibilità concreta arriva dalle Academy di Formula 1 o dai costruttori, che stanno iniziando a integrare i simdriver nei loro programmi.”

In un motorsport in cui i costi crescono in modo esponenziale, qual è il ruolo di Minardi Management nel supportare i giovani contro queste barriere?
“Purtroppo, è vero che i prezzi continuano a salire anno dopo anno, però quello che Minardi Management cerca di fare per i suoi assistiti è quello di utilizzare le proprie conoscenze nel mondo del motorsport, dopo più di 20 anni che vi è all’interno, per ridurli più possibile.”

Le categorie propedeutiche come F4 e Formula Regional sono strutturate in modo ottimale per preparare i giovani alla Formula 1?
“Purtroppo no. Oggi nel kart e nella F4 prevale il budget, non il talento. Sarebbe utile contingentare i test e creare campionati più accessibili per permettere ai piloti di emergere grazie al merito e non solo alla disponibilità economica.”

Quanto è difficile mantenere la concentrazione dei giovani piloti su una carriera a lungo termine?
“I ragazzi che scelgono questo sport con consapevolezza riescono a mantenere la concentrazione su una carriera a lungo termine. Fin da piccoli lavorano sulla concentrazione in pista con esperti del settore, sviluppando una mentalità orientata al futuro. Non tutti riescono ma questo vale per ogni disciplina sportiva. Spesso vedendo coetanei approdare in Formula 1 a diciotto anni, possono dubitare delle proprie possibilità ma il professionismo non si limita alla Formula 1. Esistono molte altre categorie che offrono opportunità di carriera e bisogna lavorare con costanza per raggiungere il proprio obiettivo.”

Hai mai identificato un talento che, nonostante il potenziale, non è riuscito a raggiungere il successo? Se sì, cosa pensi sia mancato?
“Sì, purtroppo capita. Uno dei casi più significativi è Davide Rigon. Ho lavorato con lui per dieci anni, dalla Formula Azzurra alla GP2, vincendo quasi tutto. Tuttavia, quando avrebbe potuto conquistare il titolo di GP2 e compiere il salto decisivo, un grave infortunio a Istanbul ha compromesso la sua stagione e le sue prospettive in Formula 1. Nonostante fosse già nella Ferrari Driver Academy, le porte della FORMULA 1 si sono chiuse. Ha continuato a vincere nelle formule minori ma non è bastato. Io avrei voluto portarlo in IndyCar ma lui ha sperato fino all’ultimo di restare nel giro Ferrari. Alla fine, si è dovuto accontentare di una carriera nelle ruote coperte. Se dovessi individuare cosa è mancato, direi sfortuna e forse una maggiore lungimiranza.”

Se dovessi immaginare la Minardi Management tra dieci anni, quali obiettivi vorresti aver raggiunto?
“Vorrei portare il maggior numero possibile di piloti a diventare professionisti. E magari, perché no, in Formula 1 o addirittura campioni del mondo.”

Autore: Francesco Svelto

LE ACADEMY: CHIMERA E REALTÀ

Prende il via questo mese una collaborazione tra Vroom ed uno dei più  esperti conoscitori della filiera del motorsport a 4 ruote. Manager di  comprovata fama e con una storia di corse unica nel suo genere, Giovanni  Minardi ci porta alla scoperta del complesso sistema di formazione dei piloti, dagli inizi sui kart alle scelte di categoria, dalla preparazione atletica alla  gestione del budget sul lungo termine, dalle relazioni necessarie a quelle  improbabili. Perché diventare piloti non è un gioco da ragazzi… 

Storie come quella di Hamilton prima, Verstappen (che pure non fece parte di  un’academy ma arrivò alla F1 giovanissimo) e ora Antonelli hanno impresso nella mente del pubblico il concetto di “Racing Academy”, con una terminologia che può risultare  fuorviante. L’uso del termine Junior, anch’esso usato estesamente, può invece far  pensare a quelle attività che negli sport di squadra sono le ‘giovanili’: Minardi ci ha  spiegato meglio cosa sono oggi le Racing Academy e come funzionano in termini di  scouting e, ovviamente, sul piano economico.

Ce ne sono di diverse tipologie – spiega Giovanni Minardici sono quelle che ti  prendono perché secondo loro hai del potenziale, di conseguenza ti mettono a  disposizione tutto quello che serve per tentare la scalata alla Formula 1 e questa la si può considerare come una vera e propria borsa di studio. Troviamo anche Academy che ti  aiutano, ma solo in parte, quindi contribuendo al budget che serve per la stagione, sulla  restante parte ci si deve arrangiare. In ultimo ci sono quelle che non investono nulla, devi  avere tu tutto il budget che serve per la stagione, ma puoi spendere pubblicitariamente e  in comunicazione che fai parte di un’Academy di F1.

Rimanendo nell’immaginario collettivo, trattandosi dopotutto di sport e di  “sostenere un percorso di crescita” dell’atleta, si può pensare alle academy come a  delle “borse di studio” spendibili nella filiera del Motorsport: è proprio così o il più  delle volte si tratta semplicemente di un patrocinio di immagine?
Le attività che svolgi quando sei all’interno di un’Academy vanno dal semplice allenamento fisico e mentale, a prove al simulatore prima di ogni gara del calendario o a lezioni di  meccanica e di relazione con i media. Normalmente, nel momento in cui entri a far parte di un’Academy, le famiglie e gli sponsor non hanno più voce in capitolo proporzionalmente a  quanto devono continuare ad investire sulla carriera del proprio ragazzo. Quindi se  l’Academy investe il 100% del budget, né la famiglia nè lo sponsor avranno voce in  capitolo, se invece devono continuare ad investire, potranno interagire con l’Academy e  provare a portare ad una decisione diversa da quella che prenderebbe l’Academy, anche  se rimane sempre difficile riuscirci, perché la scelta finale, una volta che sei all’interno di  un’Academy, è sempre la loro.

E’ noto che gli alti costi del kart siano principalmente concentrati nelle categorie  Junior: dalla Mini alla OK, nella fascia di vita dei ragazzi che va dagli 8 anni circa ai  15. In pochi altri sport si arriva ad un livello così alto (e serio, per spiegamento di  mezzi e risorse) così presto, se pensiamo al Tennis, al Calcio o al basket, per citarne alcuni molto popolari in occidente, l’impegno c’è ma è sicuramente meno immersivo rispetto a quello del motorsport, che porta i ragazzi a vivere l’intera settimana, molto spesso, sulle piste – con le inevitabili ripercussioni. In questo scenario, la presenza  delle ACADEMY può migliorare le cose o, paradossalmente, peggiorarla?
Purtroppo il motorsport è lo sport più complesso che esista ed è quello che porta via la  maggior quantità di tempo alla vita normale di tutti i giorni. Basti pensare che qualsiasi  sport tu pratichi, al massimo fai 2/3 ore di allenamento al giorno, nel motorsport invece si  passano giornate intere, settimane o addirittura mesi lontano da casa. Ciò fa si che i  ragazzi che praticano questo sport non riescano a frequentare la scuola classica, perdono  completamente le amicizie al di fuori del mondo motorsport, stanno in molti casi lontano  dalla famiglia o parte della famiglia, quindi i sacrifici che deve fare un pilota e la famiglia  stessa, sono molti di più di quelli che deve fare un qualsiasi altro atleta. In quanto alle  Academy, dipende molto da quale Academy. Ci sono quelle che ti chiedono di andare a  vivere vicino alla sede centrale, ci sono quelle che ti fanno andare avanti indietro in base  agli impegni in programma e ci sono quelle che non ti aggiungono ulteriori impegni. La  cosa, purtroppo ben chiara, è che sei impegnato comunque 7 giorni su 7 e 365 su 365, non è una vita semplice.


Il momento chiave, per il pilota, è quello del lancio sui social della foto nella divisa  dei “grandi”. Si firma l’accordo, si scattano le foto con addosso il logo del team di  F1 e di fatto, c’è un’accelerazione forzata del processo di crescita: come ritieni che  un tale livello di pressione sia gestibile da un ragazzo che – aldilà di quello che fa in pista – si trova nel pieno dell’adolescenza?
In tutti gli sport c’è pressione, probabilmente nel motorsport con il fatto che girano tanti  soldi la pressione è più alta già in partenza. Ovviamente al momento che entri in  un’Academy la pressione arriva alle stelle, tenendo conto che generalmente questo  avviene quando l’età del pilota è sempre molto giovane. Come aiutarlo ad imparare a  gestirla, è parte integrante del nostro lavoro, stargli vicino, tenerlo il più possibile al riparo da situazione difficili, allenarlo a destreggiarsi con i media e suggerendogli cosa dire o  come comportarsi quando le situazioni si complicano. Il primo insegnamento che diamo ai  giovani piloti di 8/9 anni quando iniziano a lavorare con noi è quello di capire come ci si  deve comportare all’interno del paddock e di un Team. Gli spieghiamo il comportamento  da tenere in pista e il rispetto che devono avere per tutte le persone che lavorano con loro: i meccanici, i team manager, fino a commissari.

Andando ancora più a fondo: alcuni ragazzi potrebbero essere molto ‘maturi’ per la  loro età anche a 14 anni, anche in presenza di doti sportive normali o addirittura  “modeste” e quindi proseguire anche solo per inerzia verso le categorie più alte ma  privi di una reale motivazione. Altri, con un carattere ancora in fase di formazione e  quindi più complesso da decifrare e gestire, potrebbero ‘bruciarsi’ pur possedendo  delle doti naturali che, con più tempo a disposizione, ne farebbero dei campioni di  assoluto rilievo e fuori dalla norma. Un tale rimescolamento di carte e valori in una  fase così precoce, sebbene muova molti soldi, paradossalmente fa il male dello sport che si troverà nel tempo ad essere popolato di piloti forse bravi ma non  eccezionali, livellando verso il basso la media del talento anche dei vertici  dell’automobilismo e privando il racconto dello sport di quegli elementi che lo  avevano reso affascinante nel passato: la personalità dei piloti e la loro unicità. Non  ci sono campi della vita dove forzare i tempi porti dei buoni risultati, ma nel  motorsport funziona al contrario: com’è possibile?
Ovviamente, come nella vita normale e in tutti gli altri sport, la crescita del singolo non è  uguale per tutti: c’è chi matura prima e chi dopo, ed ognuno ha le proprie caratteristiche  che per fortuna sono tutte diverse. Non credo sia del tutto vero che il Motorsport oggi forzi  i tempi. Qualche anno fa, con l’arrivo in F1 di Verstappen aveva preso una brutta piega ma ora si è tornati ad attendere i giusti tempi. Voglio dire che il pilota arriva in F1 se è pronto e maturo per andarci infatti se analizziamo meglio il quadro attuale, una gran parte delle  Academy non ha fretta di far passare subito a 15 anni i piloti dal kart alle Formule, ma  attendono che siano pronti. A volte sono più le famiglie a voler anticipare i tempi, tante volte sbagliando, ma molto probabilmente anche per risparmiare soldi. Uno degli obiettivi  del nostro lavoro è proprio quello di consigliare le famiglie a fare il passo al momento  giusto, perché ci sono molte variabili da tenere in considerazione per esempio su quando  cambiare categoria e la maggior parte delle volte le famiglie, non avendo l’esperienza per  fare questo tipo di valutazioni rischiano di fare errori. Prendiamo Michael Schumacher, in  kart non aveva vinto quanto ha fatto in macchina, oggi molto probabilmente avrebbe fatto  più fatica a trovare spazio. Nel sistema motorsport di oggi, la prima problematica che mette a rischio l’arrivo di veri talenti è proprio lo stress psicologico che è arrivato alle stelle  e tante volte i giovani piloti non lo riescono a gestire e mollano, pur avendo un talento  eccezionale. Un altro punto dolente per la perdita di talenti al vertice è dovuta al grande cambiamento che ha subito il motorsport in questo ultimo decennio. E’ cambiato  tantissimo il modo di andare alla ricerca dei talenti, il lavoro dei talent-scout inviati dai team o direttamente dai manager non viene più svolto come una volta: se guardiamo a 15/20  anni fa, quando si sentiva parlare di un pilota interessante in kart o nelle formule minori, gli  stessi team Principal andavano a visionarli sulle piste, oggi invece mandano a visionarli  persone terze, che la maggior parte delle volte non ha l’esperienza per giudicare se  veramente un pilota vale oppure no.


Tornando alle Academy: quanto tempo ha mediamente un pilota per essere un ROI (return on investment) per cui valga la pena impegnare del denaro? Di recente  Williams ha messo in squadra bambini di 10 e 11 anni, che ne pensi?
Non credo esista un’età perfetta per entrare in un’Academy o per capire realmente se il  pilota potrà essere un vero ritorno sull’investimento, ma la cosa che sarebbe importante  fare da parte delle Academy sarebbe selezionare chi ha inequivocabilmente un vero e  proprio talento, senza pensare al marketing o ai portafogli delle famiglie. Dovrebbe  prendere piloti sui quali puntare al 100% sotto tutti i punti di vista, compresa la parte  economica: questo è scouting, diversamente siamo più nel campo del semplice business di immagine.

Per chiudere, si tratta realmente di “Academy” o si dovrebbe pensare ad un nome  diverso: come si potrebbe arrivare a ridefinire il concetto così che sia più semplice  capire cosa fanno realmente?
Ogni caso è a sé e io personalmente non mi sono ancora trovato a viverne uno in prima  persona, però c’è un caso a mio parere emblematico, perlomeno in base a ciò che è  emerso a fine 2024 sui media: mi riferisco a Zak O’Sullivan che nella stagione 2024  partecipava come pilota dell’Academy Williams al Campionato del mondo di F2 con il team Art Gran Prix. A poche gare dalla fine del Campionato, sembrerebbe che il Team lo abbia  appiedato perché aveva finito il budget personale per correre. O’Sullivan aveva vinto una  gara a Montecarlo e a Spa, aveva fatto anche vari buoni piazzamenti in altre gare,  insomma stava facendo una stagione ma questo non è bastato a far sì che Williams  finanziasse le ultime gare, terminando di fatto anzi tempo il suo Campionato e non è finita  qui in quanto a fine stagione è stato scaricato anche dall’Academy. A mio parere, se  realmente le cose fossero andate così, si tratta di una grossa delusione in primis per il  pilota, perché a questo punto a cosa serve essere all’interno di un’Academy, se non c’è  alcun reale aiuto nel momento del vero bisogno? Non dobbiamo dimenticare che dietro al  business delle corse ci sono delle persone, molto spesso ragazzi giovanissimi con dei sogni e delle speranze. Atleti che lottano con le unghie e con i denti per arrivare , con  grandi investimenti spesso da parte delle loro famiglie che si giocano tutto per aiutare il  proprio figlio ad arrivare a realizzare i propri obiettivi.

NEFELI KOSMOPOULOU TORNA IN COSMOSRALLY NEL 2025

La nostra tredicenne talento femminile greca inizierà la stagione di gare del 2025 tra poche settimane alla gara di apertura del Champions of the Future Championship a Portimao. Questo campionato sarà il focus principale di Nefeli quest’anno nella categoria OKNJ, ma dimostrerà le sue abilità anche nei campionati italiano e greco, così come in alcune gare WSK.

Le verrà fornito un telaio Energy Corse, con cui ha già familiarità ed è riconosciuto come uno dei migliori nel mondo del karting. Pertanto, possiamo aspettarci che offra una stagione di successo ed emozionante.

Giovanni Minardi: «Finalmente quest’anno siamo riusciti ad organizzare insieme alla famiglia un calendario pieno di gare per Nefeli. Sono riusciti a trovare una soluzione con la scuola, il che ci permette di disputare un numero maggiore di gare rispetto alla stagione appena conclusa. Il suo programma principale sarà il Champions of The Future Academy Program, dove siamo certi che potrà ottenere dei buonissimi risultati, mentre tutte le altre gare saranno prese come un allenamento per le gare che contano. Speriamo che la ciliegina sulla torta possa essere la partecipazione alla Coppa del Mondo della categoria OKNJ, che si terrà a Cremona nel weekend del 28 Settembre. Auguro un grandissimo in bocca al lupo a Nefeli ed al suo team».

Nefeli Kosmopoulou: «Nella stagione 2025 correrò con il team Cosmosrally ed utilizzeremo il materiale Energy Corse. Infine, i campionati a cui parteciperemo sono il Champions of the Future Academy Program, il WSK, il Campionato Italiano ed il Campionato Greco. Sono molto contenta che la stagione stia finalmente per cominciare, non vedo l’ora di iniziare».

George Kosmopoulos (Team Manager di Cosmosrally): «La Cosmosrally Kart Academy è lieta di annunciare che Nefeli Kosmopoulou entrerà nel team per la stagione di kart 2025. Nefeli parteciperà nelle categorie OKJ e OKNJ con il supporto di Alumil, Circuit 27 e con la “navigazione” della Minardi Management. Il suo programma consiste nel Champions of the Future Academy Program, il WSK, il Campionato Italiano ed il Campionato Greco. Nefeli è una pilota molto talentuosa e lavora sempre molto duramente e con il sorriso sul volto. Nel suo arsenale disporrà del telaio Energy Corse. Siamo orgogliosi di averti con noi».

Autore: Jacopo Rava

TARIQ SOOFI ENTRA NELLA MINARDI MANAGEMENT

Il pilota classe 2015 nativo del Bahrain si affida alla Minardi Management per realizzare il suo sogno di diventare pilota di Formula 1. Un sogno che ha toccato con mano durante il Gran Premio del Bahrein del 2022, dove ha incontrato piloti del calibro di Charles Leclerc, Sergio Perez e Lando Norris.

Nonostante la giovane età, Tariq si sta già affermando tra i più interessanti talenti emergenti del Medio Oriente. Nel 2025 continuerà nel Rotax Bahrain nella categoria Micro Max, ma correrà anche nel ROK Cup Italy Series, categoria Mini U10, in modo da prepararsi al grande salto in Europa.

Giovanni Minardi: «Sono estremamente felice di essere riuscito a trovare un accordo con Tariq e la sua famiglia. Lo abbiamo voluto fortemente perché crediamo che abbia tanto talento e possa fare molto bene nel prossimo futuro. Tariq è molto giovane, dieci anni appena compiuti, ma sta facendo già vedere il suo valore in pista. Per ora lo ha dimostrato solamente nel Campionato Rotax in Bahrain, ma presto lo vedremo correre anche qui in Italia in qualche gara del Campionato ROK Cup Italy Series. In questo modo potrà iniziare a conoscere le piste dove presto correrà per disputare i campionati importanti. Devo ringraziare Tariq, perché il weekend scorso, appena dopo aver siglato l’accordo con la Minardi Management, mi ha regalato una bella vittoria».

Tariq Soofi: «Sono contento di lavorare con Giovanni e la Minardi Management. Mi metterò alla prova e ci metterò tutto il mio impegno per migliorare le mie abilità, la mia tecnica, la velocità e il lavoro di squadra. Voglio imparare ed accumulare più esperienza possibile per diventare un pilota professionista ed essere in Formula 1. Renderò orgoglioso il Bahrain!»

Autore: Jacopo Rava

LUKA SAMMALISTO NEW BEGINNINGS WITH US RACING

After an impressive debut season in Formula 4, Finnish driver Luka Sammalisto is taking the next step in his career by joining the German team US Racing, run by Gerhard Ungar and Ralf Schumacher. US Racing, renowned for its success in junior motorsport, secured multiple race wins and the Italian F4 Championship title in 2023, making it the ideal environment for Luka to continue his development.

“I’m feeling really confident to go in the first race at the Winter Series,” Luka said when he was asked about joining US Racing. “It’s a great opportunity to work with such an experienced team and learn from their vast knowledge. I believe we can achieve some great results together.”

Building on Success
Luka’s rookie season in Formula 4 showcased his talent, consistency, and determination under pressure. Now, with the support and expertise of US Racing, he is ready to compete in the Formula Winter Series, as well as the Italian F4 and Euro 4 Championships. These new challenges will test him on demanding circuits against a strong field of competitors.

The Formula Winter Series kicks off this weekend in Portimão, where Luka will make his first race appearance with the new team. The circuit, known for its challenging layout and elevation changes, will provide the perfect opportunity for Luka to demonstrate his progress and adapt to the new environment.

Looking Ahead
The Formula Winter Series, Italian F4, and Euro 4 Championships are key stepping stones for Luka as he progresses toward the higher levels of motorsport. With US Racing’s championship-winning pedigree and support, 2025 promises to be another exciting year.

Together with US Racing, Luka is ready to take on the challenges ahead and continue his pursuit of motorsport excellence. For updates on Luka’s journey, visit www.lukasammalistoracing.com.

Autore: Lukas Wunderlich

INIZIA LA STAGIONE 2025 PER LA MINARDI MANAGEMENT IN PISTA CON ZACK ZHU NEL WSK SUPER MASTER SERIES A LA CONCA

Zack ha dato il via alla stagione 2025 alla WSK Super Master Series, debuttando nella categoria OKNJ a La Conca.

Nonostante fosse la sua prima sessione di qualifica nella categoria Junior, ha ottenuto un’impressionante P5 in classifica, dimostrando il suo forte ritmo sul giro singolo. Sfortunatamente, un problema meccanico lo ha costretto a partire per la prima manche dall’ultimo posto, ed è rimasto coinvolto in un incidente con altri kart alla curva 3. Nella seconda manche, Zack è partito forte, ma alla fine ha commesso alcuni errori che gli hanno impedito di ottenere una classifica migliore della P14. Nell’ultima manche, tuttavia, Zack è nuovamente partito molto bene, ha mantenuto la posizione e ha ottenuto un ottimo piazzamento in P6.

Questi risultati hanno fatto sì che Zack iniziasse il prefinale dalla P18. Partire dall’esterno è sempre rischioso a La Conca a causa della velocità alla curva uno. Ciò ha causato qualche problema davanti a lui in pista, ed è stato sbalzato sull’erba, ma è riuscito a riprendersi e a reagire per poi finire in P19.

In finale, Zack ha fatto un’ottima partenza e ha dimostrato di poter mantenere la posizione con i leader. Purtroppo, il suo potenziale non si è tradotto nel risultato che voleva, ma sta già lavorando per imparare dai suoi errori e punta a tornare ancora più forte a Salbris.

Autore: Jacopo Rava

NILAS MALIK ENTRA NELLA MINARDI MANAGEMENT

Il dodicenne danese ha dimostrato durante la stagione 2024 di avere un talento eccezionale. La sua grande velocità, unita ad un enorme entusiasmo e forza di volontà, lo rendono il profilo ideale per la Minardi Management.

La decisione di puntare su Nilas è maturata durante lo IAME Warriors Finals a Zuera. Nonostante sia arrivato 24°, ha dimostrato di avere una velocità sensazionale, riuscendo addirittura a registrare tempi migliori dei piloti di testa.

Giovanni Minardi: «Siamo molto felici di aver trovato l’accordo con Nilas e la sua famiglia. Dopo averlo osservato nel 2024, con tempi in pista estremamente veloci, abbiamo provato a portarlo nella nostra agenzia. Questo perché non ci sono molti piloti che hanno il talento naturale per andare forte, come ha fatto lui l’anno scorso, anche con poca esperienza. Quest’anno Nilas avrà un calendario fitto d’impegni, che presto riveleremo. Siamo certi che potrà essere uno dei principali protagonisti della sua categoria. Non vediamo l’ora d’iniziare a lavorare con lui in pista e di dargli tutto il nostro supporto per spingere la sua carriera sportiva al massimo».

Nilas Malik: «Notizie entusiasmanti: mi unisco a Minardi Management! Sono entusiasta di annunciare che collaborerò con Minardi Management! Hanno lavorato con alcuni dei migliori nel motorsport e non vedo l’ora di imparare da loro e portare le mie corse al livello successivo. Questo è un passo importante nella mia carriera nel karting e non vedo l’ora di affrontare le sfide che mi attendono! Grazie mille a tutti coloro che mi hanno supportato lungo il percorso: non potrei farcela senza di voi. Restate sintonizzati per altri aggiornamenti! Facciamolo!!»

Autore: Jacopo Rava

FRANÇOIS DARIO KERDAL LASCIA LA MINARDI MANAGEMENT

Il tredicenne franco-italiano non sarà un pilota della Minardi Management a partire dalla stagione 2025. Da quando è entrato nell’agenzia nel 2023, François ha vissuto alti e bassi, ma è cresciuto molto sia dal punto di vista sportivo, che da quello personale. Gli auguriamo il meglio per il prosieguo della sua carriera.

Giovanni Minardi: «Sono molto dispiaciuto che François non farà più parte della Minardi Management. Abbiamo lavorato per un anno e mezzo a stretto contatto con lui e la sua famiglia per farlo crescere sia sul piano sportivo che su quello dell’immagine, perciò è un peccato che si chiuda anticipatamente la collaborazione. La stagione appena conclusa non è andata come speravamo, ma verso la fine si erano visti dei buoni progressi che avevano generato ottimismo per la stagione che sta per cominciare. Sono certo che nel team in cui l’abbiamo inserito, prima di chiudere la collaborazione, avrà la possibilità di fare bene e mettersi in mostra. Gli facciamo un grande in bocca al lupo per il suo futuro».


Autore: Jacopo Rava

GRABKO WILL RACE IN THE NORDIC AQUILA FORMULA 1000 CHAMPIONSHIP IN 2025

Deven Lewis Grabko graduates from karting to single seater formula racing as KEDA Motorsport signs the talented young racer for next season!

Grabko will race for the Danish squad in the Nordic Aquila Formula 1000 Championship in 2025.

The young Swedish-American pilot only turned 13 in December, but comes off the back of a monumental 2024 season in karting, the multiple race winner taking two Swedish national championship titles, victory at the Gothenburg Grand Prix, as well as a call up to the US national team to compete in the FIA Motorsport Games.

KEDA Motorsport, founded by multiple championship winning driver Kevin Suenson, wins the race to secure the full time services of the young Swedish-American talent as their first confirmed driver signing for the coming season.

“I’m super excited! Ever since I tested the car last Spring I’ve been thinking about it, and to get to race it for real is amazing! It is a huge step, but I am ready, and am going to do everything I can to develop and learn as fast as possible!”Deven Lewis Grabko

“We’ve had our eye on Dev for a while now, and after seeing him test at the Aquila Driver Academy International last year we were convinced. We are sure he will adapt well from karting, and are really looking forward to working with him and developing him as a driver.” Kevin Suenson

“Very happy for Deven to take this important step in his career at such a young age. He showed last year he has the talent and determination of a true champion. After looking at all options for 2025, we believe the Formula 1000 Championship provides the perfect platform for him to make a successful transition into single seater racing. Deven will be in great hands with Kevin at KEDA Motorsport. Keep an eye on this pilot, he is going places.”Giovanni Minardi