Tra poco più di due settimane si accenderanno i riflettori sulla competizione più prestigiosa nel panorama endurance, la 24 Ore di Le Mans, e tra i 168 piloti ci sarà anche Davide Rigon, in coppia con Calado e Olivier Beretta, al volante della Ferrari 458 di AF Corse. Il talentuoso driver veneto arriva all’appuntamento che vale una stagione, forte del podio conquistato a Spa-Francorchamps e del quinto posto nella gara inaugurale di Silverstone, che ha lanciato l’equipaggio #71 al quinto posto in classifica. “Il bilancio fin qui è certamente positivo. A Silverstone abbiamo raccolto meno di quanto meritato, mentre a Spa è andato tutto alla grande. Il massimo sarebbe stato il secondo posto”, commenta Davide Rigon. “Ora abbiamo diversi chilometri alle spalle e iniziamo a conoscere molto bene la macchina e il team, col quale c’è un ottimo feeling”.
Insieme a Bruni e Vilander avete portato la Ferrari e AF Corse in testa nelle rispettive classifiche. Quali sono i vostri obiettivi?
L’obiettivo principale è portare al successo la Ferrari tra i Costruttori e poi, a cascata, il titolo team e piloti, provando quindi a ripetere il tris dell’anno scorso. Proveremo a vincere il campionato piloti, anche se siamo debuttanti. Per James si tratta della prima esperienza nel GT, mentre per me è la prima stagione da pilota ufficiale. L’anno scorso grazie all’8Star Team ho avuto la possibilità di iniziare a conoscere il campionato, ma ora il peso della responsabilità si sente molto. Grazie ad AF Corse e Ferrari abbiamo tutto a disposizione per fare bene. Siamo professionisti e dobbiamo dare sempre il 100%.
Com’è il tuo rapporto gli altri piloti Ferrari?
C’è un ottimo affiatamento in squadra e lavoriamo molto bene insieme, condividendo anche i dati. Gimmi e Vilander sono due campioni con tanta esperienza alle spalle e grazie a loro posso imparare molto. Abbiamo a disposizione un grande ingegnere, col quale ci troviamo molto bene e costruiamo la macchina in base alle nostre esigenze.
Dopo Silverstone e Spa, ora arriva la 24H di Le Mans.
È la gara più importante dell’anno e una delle più belle della storia. Tutti i piloti vorrebbero correre la 24H di Le Mans almeno una volta per il suo fascino e per la sua importanza. Forse vale più di una vittoria a Monte Carlo. Per me sarà la prima volta e non vedo l’ora.
Quali sono i vostri obiettivi?
Gli obiettivi sono chiari. Bisogna puntare al podio, se non alla vittoria. Sappiamo che sarà durissima, soprattutto per noi che saremo al debutto, anche se al nostro fianco potremo contare su Olivier Beretta che può vantare già una vittoria. Siamo pronti a metterci in discussione. Abbiamo già analizzato e studiato diverse strategie e potremo avere un riferimento molto importante con i nostri compagni Bruni-Villander-Fisichella, che conoscono molto bene questa gara. Cercheremo di tenere il loro passo in gara.
Hai già avuto modo di conoscere la pista?
La pista la toccherò con mano la prima volta nei test ufficiali prima della gara. Per ora ho avuto la possibilità di studiare il tracciato attraverso il simulatore e alcuni video. È una pista lunghissima. Non ho mai guidato su un tracciato il cui giro dura quasi 4 minuti.
Per te sarà la prima volta a Le Mans, ma la quarta 24Ore, con il successo nel 2008 nel FIA GT.
Ho già corso tre volte una 24Ore, anche se tutte sul tracciato di Spa-Francorchamps. Nel 2008 ho vinto al debutto nel Mondiale FIA GT con la Ferrari della Scuderia Italia, mentre in Blancpain Endurande Series sono arrivati due ritiri, di cui uno l’anno scorso proprio all’ultima ora causa rottura del motore. So cosa vuol dire non dormire la notte. È una gara veramente dura dove non bisogna concedere nulla agli avversari.
Che tipo di preparazioni fisica prevede questo tipo di gara?
Con il mio preparatore Emiliano Maraldi del Driver Program Center di Forlì quest’anno stiamo lavorando principalmente sul corpo libero, con allenamenti aerobici, e sui riflessi, proseguendo il programma dell’anno passato. Sul fronte della forza fisica le gare endurance sono meno esigenti rispetto ad un Formula, mentre richiedono una maggiore resistenza al caldo e alla “sofferenza” prolungata. Specialmente nella 24Ore bisognerà stare diverse ore in macchina, con stint anche da tre ore. Per questo non voglio farmi trovare impreparato.