La conquista del titolo in Superleague Formula del talento veneto Davide Rigon continua a tener banco nel mondo dei motori, sia all’interno che fuori dai confini nazionali. L’impresa di Rigon non è passata inosservata tra gli ingegneri della Menard Competition Technologies Limited (MCT), la società che ha disegnato, progettato e creato il cuore della monoposto targata Superleague Formula, un V12 da 4.2 litri che eroga la bellezza di 750 CV.
Controllando la telemetria del MCT V12 della monoposto dell’Anderlecht, gli ingegneri sono rimasti particolarmente colpiti dalla pronta reazione del campione veneto al contatto con la monoposto bianco-verde del Beijing che durante le fasi iniziali della seconda gara sul tracciato di Navarra (ultimo round stagionale) aveva colpito il leader del campionato Rigon mandandolo fuori pista, facendogli ammutolire il motore. A questo punto qualsiasi pilota avrebbe gettato con rabbia il volante fuori dalla monoposto abbandonando la corsa, ma non certamente Davide Rigon.
Con grande prontezza di spirito è passato dalla modalità automatica a quella manuale e ha inserito la retromarcia, facendo riaccendere il propulsore. E’ bastato un leggero salto indietro per riaccendere le sue speranze e di tutto il team Azerti. Senza batter ciglio, e tra gli applausi del team e di tutto lo staff MCT, Rigon è tornato in pista recuperando il tempo perso agguantando l’undicesimo posto, punti preziosi per il campionato e l’accesso alla SuperFinale. Il resto è storia recentissima: il portacolori dell’Anderlech conquista il quarto posto e il suo secondo titolo nella categoria, dopo lo scudetto del 2008 targato Pechino.
Confrontando i secondi che sono passati dal contatto alla ripartenza con le numerose e complesse operazioni portare a termine da Rigon si può comprendere quanto sia stata straordinaria la reazione del pilota. In poco più di otto secondi Davide Rigon ha trasformato la sua giornata, e salvato la sua stagione.
Ecco nel dettaglio le operazioni effettuate da Rigon, a partire dal contatto con il Beijing
0.0 – Collisione con la monoposto del Beijing. Il pilota lascia l’acceleratore e inizia a frenare
0.5 – Il pilota frena e il motore si spegne
1.385 – Le ruote sono completamente ferme
1.925 – Il pilota lascia i freni e la macchina va all’indietro
2.050 – Il display segna una velocità di 39 kph
2.925 – Bloccasterzo attivato
3.615 – Frizione spinta, motore spento – 24 kph
4.105 – Bloccasterzo completamente attivato
5.305 – Bloccasterzo ridotto – 16 kph
6.245 – Passaggio alla modalità cambio manuale
6.415 – 2 marcia inserita 14 kph
6.875 – 1 marcia inserita – 14 kph
7.165 – Neutra inserita – 13 kph
7.535 – Retromarcia inserita – 12 kph
8.03 – Pedale accelleratore premuto – 11 kph
8.07 – Rilascio frizione – il motore riparte
8.235 – 683 giri/min – 9 kph
8.360 – 1228 giri/min – 8 kph
8.710 – 7872 giri/min – la caccia ha inizio
Insomma, una nuova dimostrazione pratica del talento di un ragazzo di ventiquattro anni che anche in questa stagione, come in tutte le altre, ha dominato la scena vincendo l’ennesimo titolo lasciandosi alle spalle piloti con grande esperienza a livello mondiale. Con questo ennesimo sigillo Rigon si conferma come grande realtà del motorsports internazionale, nonostante la mancanza di un importante appoggio economico.
Vogliamo augurarci che il talento puro di Davide Rigon non passi inosservato tra i team manager più importanti, che sono sempre alla caccia della giovane promesse da lanciare nel Mondiale di Formula 1.
Si ringrazia David Price e la Menard Competition Technologies per la gentile concessione dei dati e per l’interessamento verso Davide Rigon.